Interviste ai migliori fotografi italiani di action sport: Matteo Ganora
Siamo arrivati all’ultima delle interviste dedicate ai fotografi sportivi italiani, l’ultimo con cui abbiamo chiacchierato è Matteo Ganora, molti di voi lo conosceranno, a Sauze trovate praticamente in ogni dove sue fotografie, sul forum di mtb è sempre presente, presente anche sulla rivista TuttoMTB, tra tutti è forse il fotografo che maggiormente mette mano ai suoi scatti in post produzione cercando soluzioni a volte estreme ma di impatto e mai scontate!
A voi Matteo Ganora
D: Come ti sei avvicinato alla fotografia e da quanto tempo fotografi?
R:Fotografo dall’inizio del secolo… ahahahah! Pochi anni dunque, sono nato con il digitale, un po perchè da studente non potevo permettermi una macchina fotografica, un po perchè i tempi della pellicola non si confanno con il mio carattere impaziente.
D: Qual’è stata la prima foto o servizio che hai venduto e cosa ci vuoi raccontare a riguardo?
R:Le prime foto che ho piazzato erano strettamente correlate al mio lavoro primario di commerciante, vista la mia passione per la grafica e la fotografia, ho iniziato a fare i cataloghi prodotto per l’azienda in cui lavoro…
Sono quindi state foto a bottiglie di vino.
E’ stata dura, la mia esperienza nello still-life era zero, ma con un po di tentativi e cercando risorse in rete, ho trovato un set che uso ancora oggi
D: Quando hai capito che con la tua passione ci potevi guadagnare lo stipendio?
R:Stipendio? In Italia non ci si guadagna lo stipendio facendo foto, a meno che non si lavori nel campo della moda o nel campo dei matrimoni…
Guadagno molti più soldi, poi, facendo cataloghi di prodotti che facendo foto ai bikers.
Il mio stipendio lo raggranello altrove, la fotografia sportiva la uso per divertirmi, pagarmi un po di attrezzatura e spese, divertirmi e…. divertirmi!
D: Quali sono i servizi per clienti italiani e stranieri che ti hanno maggiormente soddisfatto?
R:Una grande soddisfazione sono state le due copertine che grazie alla collaborazione con Alpi Bike Resort ho ottenuto, la prima su O2Bikers, rivista Belga, e la seconda con MTBWorld, di recente.
Inoltre, l’esperienza dello scorso anno con Alpi Bike resort è stata eccezionale: quasi dieci giorni passati a raidare, a scattare, per creare un portfolio ciclopico, che ora sta girando il mondo.
Se vi capita di passare da Sauze, a inzio paese c’è una mega stampa di 7×3 metri di una mia foto… quelle sono soddisfazioni!
D: Quanto spazio viene dedicato in Italia alla fotografia sportiva? e quali sono le differenze con l’estero?
R:Praticamente zero… in italia siamo messi davvero male, è difficile farsi pagare una foto, peggio ancora un servizio completo, mentre all’estero ci sono molte più possibilità, dovute al maggior giro economico legato alla MTB, ma sopratutto ad una diversa sensibilità degli editori nei confronti di prodotti di qualità.
In italia, è molto facile che le riviste pubblichino foto di fotografi mediocri, solo perchè vengono regalate, e questo è il grande limite, sia per chi regala (ed avrà difficoltà poi a farsi pagare in futuro) sia per chi lavora seriamente, che viene demotivato da questa concorrenza non gestibile.
Non dico che debba essere vietato regalare immagini, io stesso ,agli inizi, ho donato immagini, ma l’ho fatto per poter iniziare a collaborare con la rivista e ottenere poi un rapporto remunerativo.
D: Come viene riconosciuto il tuo lavoro in italia? e all’estero?
R:Beh, direi bene, mi cercano, quindi credo di fare un buon lavoro, anche se tendo ad accettare solo lavori che mi stimolino, sia per dare un prodotto di alta qualità, sia perchè penso che senza coinvolgimento e passione la fotografia, come ogni altra forma d’arte, diventi uno sterile esercizio tecnico.
D: Ci sono molte differenze tra mercato editoriale italiano ed estero?
R:Mostruose, come detto sopra, all’estero il lavoro di qualità viene retribuito in modo corretto, in italia si cerca il prezzo più basso.
D: Il digitale ti ha aiutato o penalizzato nel tuo lavoro?
R:Senza digitale non esisterei forse come fotografo… il solo pensiero di dover aspettare per vedere uno scatto mi fa passare la voglia di scattare…
Sebbene riconosca ancora oggi alla pellicola bianconero stampata da qualcuno con gli attributi un fascino notevole, la comodità, la praticità e l’immediatezza del digitale sono essenziali, e la qualità, oggi come oggi, sulla carta stampata è identica nel 99% dei casi.
D: personalmente credo che l’esplosione della fotografia digitale abbia aiutato i fotografi professionisti fornendo loro attrezzature sempre migliori a prezzi più accessibili e inoltre, molto più importante, abbia rimarcato la differenza tra un amatore e un professionista a parità di attrezzatura a disposizione, qual’è il tuo pensiero a riguardo?
R:Esattamente il contrario del tuo: il digitale costa di più in partenza, una reflex digitale semiprofessionale costa oggi quanto la miglior macchina a pellicola mai prodotta, ma il digitale ha azzerato i costi di stampa e sviluppo, quindi oggi è più dura trovare il budget per una buona attrezzatura, ma una volta creato il corredo, l’unico costo che si ha è quello della propria manodopera.
Quanto alle differenze tra un’amatore ed un pro, credo che grazie al digitale si siano azzerate in termini di attrezzatura, oggi è facile vedere un amatore con corpi e ottiche che fino a dieci anni fa erano visibili solo al collo di un professionista, e questo è uno dei grandi vantaggi del digitale, che ha distrutto una casta: quella del fotografo rintanato nei suoi studi e barricato dietro a migliaia di euro di macchine fotografiche.
Oggi quello che conta per emergere sono la creatività e la tecnica, molti fotografi da bottega adesso piangono miseria solo perchè il ragazzino che si impegna, studia un po di tecnica, e ha idee da sviluppare, gli fa ormai maramao!
A loro consiglio di darsi una svegliata, e tirar fuori la tecnica e l’esperienza che sostengo di avere per tornare a sperimentare e a proporre cose nuove e di alta qualità.
D: Che vi dedicate alla foto degli action sport in Italia non siete molti e più o meno vi conosciamo tutti, a chi ti ispiri per i tuoi scatti e chi sono i fotografi stranieri a cui vorresti rubare qualche scatto?
R:Tra gli italiani, non è un segreto che stimi parecchio il mio amico Alo Belluscio, che ogni volta mi sa stupire tirando fuori dal cilindro idee sempre nuove… tra i più conosciuti, senza dubbio Damiano Levati, per lo sci e Marco Toniolo per la MTB continuano ad essere dei riferimenti!
Tra gli stranieri… vorrei essere d’inverno come Chris O’Connell o Mattias Fredriksson, e d’estate come Sven Martin o Sterling Lorence… Ti do i links:
http://www.mattiasfr…
http://www.chrisocon…
http://www.svenmarti…
http://www.sterlingl…
D: Qual’è l’ottica che preferisci per i tuoi scatti?
R:Il fisheye è senza dubbio il vetro che preferisco, che so usare al meglio, e che mi da le più grandi soddisfazioni
D: se potessi avere a tua disposizione un campione di mountain bike del presente o del passato per una photo session chi vorresti? e se parlassimo di un altro sport chi vorresti fotografare?
R:Beh, a dire il vero, il mio sogno l’ho coronato lo scorso anno, quando ho avuto la possibilità di scattare con Brian Lopes, forse la leggenda tra le leggende nella MTB insieme a Tomac e Vouilloz.
Tra i campioni di oggi, senza dubbio Peaty (e prima o poi, vi assicuro che lo fotograferò)
D: qual’è lo spot italiano in cui hai trovato gli scatti migliori?
R:Alpi Bike Resort senza dubbio, è l’unico spot in italia dove in un attimo passi da boschi da favola, a paesaggi lunari, a panorami sulle splendide montagne.
Di recente sono stato in Val Gardena, e anche li ho trovato panorami incantevoli, anche se mancano le strutture e piste di qualità.
D: Oltre alla mountain bike e agli action sport cos’altro ti piace fotografare?
R:Mi piace fare viaggi e andare a fotografare la gente nel mondo, mi piace il contatto umano, mi piace il fatto di avere sempre nell’inquadratura una persona, che sia un biker o un pedone…
D: Non voglio sindacare se sia meglio Nikon e Canon perchè non arriviamo più alla fine, ma tu che marca di attrezzatura usi e perchè?
R:Uso una macchina fotografica… (a buon intenditor…) sinceramente le guerre di religione mi fanno ridere… una macchina è un mezzo, fino allo scorso anno scattavo con una reflex vecchiotta che aveva solo 4mp… in molti mi deridevano, però con quella macchina ci ho pubblicato un bel po di scatti…
Comunque uso Nikon, perchè ho iniziatro con Nikon, mi sono trovato bene, e continuo ad usare Nikon…
Ogni marca ha vantaggi e svantaggi, sta al fotografo sfruttare i vantaggi e conoscere i limiti del mezzo che usa.
D: Grazie per la disponibilità, a te la conclusione.
R:Concludo ringraziando un po di persone, senza le quali oggi non sarei qua a scrivere: la prima è Andrea Bruno, amico e modello preferito, poi Enrico Guala senza il quale non mi sarei credo addentrato nella fotografia di MTB, la redazione di TuttoMTB che mi sopporta pazientemente, e in particolare Matteo Cappè e Luca Masserini.
E infine, mtbpassion per questa intervista!